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    Le occasioni che non verranno mai a mancare

    Ci sono delle opportunità che non verranno mai a mancare, e di questo ne sono convinta.

    Nonostante il profondo cambiamento delle abitudini sociali e lavorative dell’ultimo anno, che ha determinato un  destabilizzante abbandono delle sicurezze economiche, nonostante il calo dell’occupazione nel mondo del lavoro e la conseguente ricerca di nuove opportunità di business, le occasioni per presentarsi e per mettere in luce il proprio brand non vengono mai a mancare.

    Anche quando i piedi appoggiano su un terreno di incertezze per il futuro.

    È fondamentale allora metterti in ascolto di un mercato che è profondamente cambiato, comprenderne i nuovi bisogni e le abitudini. Ma prima ancora, forse, rivolgere lo sguardo all’interno. Alle tue esperienze, alle tue abilità, alle competenze che hai acquisito negli anni e soprattutto in quest’ultimo periodo.

    Dopo lo svuotamento degli uffici e l’affollamento di piattaforme e sistemi digitali, le corse alla riorganizzazione del lavoro e alla ridefinizione dei budget, alla continua ricerca di una normalità che dia sicurezza, diventa fondamentale dare uno sguardo a come il proprio modo di lavorare sia stato decisamente influenzato da necessità che non erano mai state avvertite prima.

    In molti si sono trovati a schiacciare l’acceleratore sui processi di digitalizzazione per portare velocemente l’efficienza lavorativa anche nelle case, trovandosi a risolvere nuovi problemi legati all’evoluzione dei ruoli aziendali e della leadership, alla gestione dei team, all’assegnazione e al monitoraggio degli obiettivi.

    E hanno sviluppato nuove competenze, hanno definito nuovi paradigmi, forse provvisori, forse destinati a durare a lungo.

    Ti chiedo un attimo di pazienza, prima di entrare nell’argomento di cui parliamo oggi: l’identità aziendale, la presentazione del proprio brand. Ti porto prima a riflettere su un tema molto attuale: che cosa cambierà nel tuo modo di lavorare quando la situazione sarà tornata alla “normalità”?

    In una ricerca condotta da Fabrizio Lepri nel 2020 per Business International in collaborazione con l’Osservatorio Imprese Lavoro di Inaz, è emerso che solo il 6% delle aziende intervistate ha intenzione di ripristinare le abitudini precedenti allo Smart Working non appena la situazione sarà tornata alla normalità, e che il 61% invece ha deciso di continuare sulla strada del lavoro a distanza in modo sistematico o anche più intensivo.

    Chi prosegue nella direzione del “lavoro a distanza” e dello Smart Working, in un’ottica di crescente digitalizzazione, deve tener presente che le nuove culture aziendali da poco create aprono le porte alla tolleranza dell’errore e alla fiducia.

    Si rafforza così l’importanza delle risorse umane, del loro coinvolgimento e riconoscimento: il tema delicato è, di conseguenza, la loro valorizzazione ai fini di un accrescimento del loro senso di responsabilità.

    In che modo è possibile rafforzare il legame tra aziende e persone, tra capi e collaboratori, per costruire un rapporto basato su fiducia, sul grow mindset e su un condiviso senso di responsabilità?

    Quali sono le leve del processo di evoluzione culturale?

    Quali potrebbero essere gli ostacoli o i rischi che si corrono quando il cordone tra le persone si allunga per tempi sempre più lunghi? 

    Una delle maggiori criticità risiede nel rischio di una diminuzione della percezione del senso di appartenenza, che prende forma grazie alla condivisione di obiettivi comuni e allo storytelling aziendale.

    E ne viene influenzata anche la percezione del brand per cui si lavora.

    Prendersi cura dell’identità aziendale, il modo in cui il brand viene percepito dai clienti ma anche dai collaboratori stessi dell’azienda, implica a volte una chiara definizione o ridefinizione dei propri intenti, dei valori su cui poggia. È questo che rende “avvicinabili”, potenzialmente attrattivi e degni di fiducia, affini alle persone con cui sei in contatto.

    Per aumentare l’efficacia del tuo brand, puoi prendere in considerazione tutto quello che hai imparato sulle tue abilità, sulle tue competenze e i tuoi punti di forza, ed aprirti a comprendere le esigenze del mercato.

    Puoi anche cominciare dal Perché.

    “Le persone non comprano quello che fai. Comprano perché lo fai. E quello che fai dimostra semplicemente quello in cui credi.”

    Simon Sinek.

    Perché credi in quello che fai?

    Perché credi nella tua idea di business?

    Le occasioni per presentarsi e per presentare il proprio brand non mancano mai, e di questo ne sono convinta.

    Le possibilità di essere percepiti come autentici, capaci, etici aumentano quando ci si presenta coerenti con i propri valori, con ciò in cui si crede. 

    Tieni presente che le persone si mettono alla ricerca di professionisti a cui dare fiducia, capaci di esprimere i propri messaggi con chiarezza. E questo tipo di messaggi viaggia lontano.

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