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    Le strade alternative che vogliamo prendere

    Oggi torno volentieri indietro nel tempo. 

    Non cerco episodi in particolare, ricordi belli o brutti, più o meno piacevoli. Non torno indietro per accendere riflessioni come “che cosa avrei fatto se…”. Non torno indietro per rimpiangere qualcosa.

    È un breve esperimento che inizia ritornando con la mente in un istante lontano da ora. E chiedo anche a te di provare a fare questo breve viaggio insieme a me.

    Tutto comincerà quando chiuderai gli occhi per qualche secondo, quando ripenserai a cosa stavi facendo 5 anni fa, a come ti stavi sentendo, a quello che stavi vivendo in quel periodo.

    Chi eri? Chi sei ora?

    5 anni fa ti saresti aspettato di essere qui, in questo modo, in questo momento?

    Dai un’occhiata indietro, oltre le tue spalle: quanti e quali passi hai fatto?

    È stato tutto lineare, magari non te ne sei neanche accorto, il tempo passava e ti sembrava “naturale” proseguire il tuo cammino nella direzione che hai seguito.

    Qualche scelta l’avrai anche fatta, magari rincorrendo qualcun altro che ti sembrava più avanti di te, magari spinto da qualcun altro, oppure perché ti è caduta addosso una “tegola”, un evento inaspettato e improvviso che ti ha fatto prendere decisioni che mai avresti presto.

    Hai dovuto rimediare, trovare una soluzione che ti permettesse di andare avanti nonostante tutto.

    Questo è quello su cui hai posto tutta la tua attenzione: c’è un problema, più o meno grosso, per il quale ho bisogno di trovare un modo per superarlo e per continuare a vivere secondo quanto avevo deciso.

    Non piace neanche a me che qualcosa mi sconvolga i miei piani, soprattutto quando l’evento scatenante non dipende da me, o credo non dipenda da me.

    Un incidente sul percorso lavorativo, la rottura di una relazione amorosa che durava da anni e che sembrava ormai stabile, una situazione famigliare che richiede tempo, energie, denaro.

    La prima cosa che ho imparato a fare è comprendere ed accettare che quello che è arrivato non è semplicemente un problema da superare, da affrontare, scavalcare, per continuare a vivere come prima e più forte di prima.

    Se accetti tutto questo, e per “accettare” intendo il significato etimologico “acconsentire a far proprio ciò che viene offerto, accogliere, cercare di prendere”, comprenderai subito che il tuo evento inaspettato non ti permette più di vivere quello che stavi vivendo, ma ti aiuta a creare una strada alternativa a cui prima non avevi pensato.

    Sicuramente sarai più forte di prima, ma non sarai più sulla stessa strada. 

    “La gioia nell’osservare e nel comprendere è il dono più bello della natura”

    A. Einstein

    Comprendi che essere consapevole di quello che stai affrontando ti spinge a pensare che l’alternativa generata diventa la nuova via principale. È su quella che ti si aprono nuove possibilità. 

    Quelle che non avevi immaginato, ma che sono lì per te, da sempre.

    Per farti raggiungere lo scopo per cui sei nato.

    E non c’è momento migliore di quello in cui qualcosa ti scombussola, ti rompe i piani, ma soprattutto ti risveglia. Adesso ti dico una cosa che può sembrarti folle: e se quell’evento inaspettato fosse invece qualcosa che hai atteso, qualcosa che hai deciso tu che arrivasse?

    Non parlo di quello che è stato nel passato, ma di quello che andrai a creare per te, nel tuo futuro.

    Abbiamo espresso in tantissime forme il mantra “andrà tutto bene” negli ultimi mesi.

    Aggiungo che andrà tutto bene se impariamo a creare il nostro futuro alternativo, generando nuove domande e nuovi obiettivi.

    Ci hai già pensato, giusto?

    Hai espresso una serie di “e se facessi…? E se diventassi…? E se vivessi…?”.

    Hai immaginato quello che potresti cambiare, quello che potresti provare a fare, hai sentito che cosa ti darebbe tutto questo. L’hai sentito nelle mani, nei piedi, nelle braccia, in pancia, nel cuore.

    Hai sentito anche un po’ di paura?

    La paura di fallire si insinua in tutto questo, proprio nel momento in cui stai già progettando i tuoi passi, in cui hai sentito e hai capito che sono quelli giusti per te.

    Non nasconderla quella paura. C’è e non se andrà facilmente.

    Ma scommetto una cosa: che hai già tutto quello che ti serve per muoverti come vorresti.

    Forse ti è difficile crederlo.

    Ma arrivato qui, a questo punto, ti posso assicurare che la cassetta degli attrezzi è sempre nel solito posto, dentro di te.

    E ha tutto quello che ti può servire per costruire il tuo futuro, per vivere quello per cui sei nato.

    Ora riprendi quello che ti ho chiesto all’inizio.

    Chiudi gli occhi e riporta alla mente un momento che hai vissuto 5 anni fa, rivivilo. Ora riaprili e torna al momento presente. Guardati indietro: l’avresti mai detto che ti saresti trovato qui, ora? 

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