21 Lug 6 abitudini per la serenità sul lavoro
Di che umore sarà il mio capo oggi?
Se pensi che il buonumore o il malumore del tuo responsabile possa influenzare la tua giornata lavorativa, migliorartela o rovinartela drasticamente, è molto probabile che anche il tuo lavoro, e quindi le tue attività e il tuo rendimento, risentano dello stesso influsso.
E nonostante sai che puoi contare sulle tue conoscenze tecniche e sulla tua esperienza, sai anche che la tua concentrazione e la tua serenità si possono dileguare con estrema facilità con una domanda, un commento, una frase, un tono di voce, un gesto, che ti possono far pensare: ce l’ha con me…
Se le tue antenne restano costantemente sintonizzate sul comportamento dell’altro, cercando di captarne l’umore o ciò che pensa, non può che andare peggio.
Che poi lo sai benissimo che quello che dice o che fa il tuo responsabile non dipende solo da te o dal tuo operato.
Solo che a volte fai un po’ fatica a staccarti dai pensieri che intanto ti hanno inondato. Paturnie senza fine.
Ti servirebbe un angolo per isolarti e continuare a fare il tuo, che lo sai fare bene. Lì, le mille preoccupazioni non ti raggiungerebbero.
Ho desiderato anch’io di poter stare sull’isola felice anche solo per poche ore, per il tempo di concludere un lavoro che mi appassionava, senza essere distratta da nessuno. E infine, essere apprezzata per quello che avevo realizzato.
Ma anche senza isola felice, anche senza angolino di isolamento, puoi trovare sempre il modo di staccarti dai pensieri negativi, ottenere il massimo risultato dai tuoi sforzi, e migliorare il rapporto con le persone con cui collabori.
Qui sotto trovi 6 abitudini fondamentali per la serenità sul lavoro, incentrate sul rapporto con il tuo responsabile, indipendentemente dal suo umore, che ho sperimentato sul campo in diversi anni.
Premetto, non conosco il tuo responsabile e non credo nel modo più assoluto che tutti i responsabili siano uguali.
Sostengo fortemente che più sarai in grado di apprezzare il suo lato “umano”, più sarai in grado di poterti relazionare con lui/lei dal punto di vista professionale.
Cominciamo?
- Comprendi le aspettative. Cioè, che cosa, nello specifico, il tuo responsabile si aspetta da te. Non intendo solo numeri, come ad esempio i target di vendita o di produzione che devi raggiungere. Qui sono compresi anche, anzi soprattutto, i comportamenti che il tuo responsabile si aspetta di vedere da te. Meno saranno vaghi più ti sarà chiaro il punto di vista del tuo capo.
- Concentrati sugli obiettivi. Che ti piacciano o no, i tuoi obiettivi non sono soltanto una meta vicina o lontana da raggiungere, ma ti indicano la direzione da seguire. Andare incontro ad essi vuol dire anzitutto essere allineati con il tuo capo, il vertice, la vision, l’azienda stessa. È come remare tutti insieme sulla stessa barca con un’unica bussola.
- Comunica gli errori. Non c’è niente di più umano che fare degli errori. Comunicarli per tempo può essere di grande aiuto per anticipare grossi problemi. Potrebbero anche nascere nuove soluzioni, ci avevi mai pensato?
- Allineati sulle priorità. Troppe cose da fare? Sono sicura che hai già messo in piedi la scaletta con le priorità e che qualcosa andrà fuori scadenza. Ma prima di iniziare, assicurati che il tuo responsabile sia informato e che le tue decisioni siano in accordo con le sue.
- Chiedi feedback. Ti stai chiedendo perché non hai ancora ottenuto il riconoscimento che meriti per il lavoro svolto? Un buon modo per avere tutte le risposte che desideri è quello di chiedere al responsabile un feedback su quanto hai portato a termine nel breve e nel lungo periodo. Ti sarà molto utile sapere quali tue competenze vengono apprezzate agli occhi del tuo capo e quali sono gli aspetti che puoi migliorare.
- Concediti del tempo per prepararti ai colloqui. Il tempo è tiranno, si sa, e le occasioni di incontro con il proprio responsabile possono essere poche e incastrate in mille altri impegni. Proprio per questo arrivare preparati è fondamentale. Se gli argomenti vengono esposti con chiarezza e con i dati necessari, ci sarà anche il tempo per poter scambiare due chiacchiere su un piano più informale.
Queste sei abitudini poggiano le fondamenta su un tema: la connessione con l’altro. Un rapporto tra persone che provengono dalla stessa forma umana, indipendentemente dal ruolo che rivestono in un determinato ambito.
Il punto di partenza risiede proprio nella comprensione del lato umano, il proprio e quello dell’altro. Coglierne il valore e il potenziale.
Ti aspetto con i feedback, nutrimento prezioso per il mio lavoro e per la mia crescita.
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