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    Segreti del successo

    Dove sono nascosti i segreti del successo?

    Come fare per attrarre nella vita ciò che desideriamo?

    Esistono delle ricette segrete grazie alle quali puoi davvero raggiungere i tuoi scopi e quelli che le conoscono se le tengono per sé e non le rivelano? 

    E come fanno a conoscerle oltre che a metterle in pratica?

    Ecco alcune delle domande che molti si pongono e si ripetono assiduamente quando, nel bel mezzo della loro vita, si accorgono che i loro desideri non si stanno avverando e, nonostante i numerosi sforzi, l’energia e il tempo impiegato, il risultato è minimo, e la meta sembra ancora più lontana.

    Quello è il momento in cui anche un semplice obiettivo, che a detta di tutti (gli altri) è facile da conquistare, può diventare una montagna insormontabile. È possibile che non ci siano modi, soluzioni o comportamenti da adottare, a disposizione di tutti?

    Dove sono nascosti i segreti del successo?

    Sono in mano a pochi, pochissimi, secondo alcuni, ed è difficile entrare in contatto con essi ed essere partecipi del “mistero”.

    Premessa. Che ci siano persone che possono mettere “i bastoni tra le ruote”, oppure che non sempre si riesce ad essere performanti al 100% come si vorrebbe, o ancora che possono capitare imprevisti a cui uno è costretto a dare la priorità mettendo da parte quello che stava facendo, lo sappiamo ed è evidente che costituisce qualcosa di cui tenere conto.

    E anche da affrontare nel migliore dei modi.

    Quando mi capita di affrontare l’argomento con qualcuno che le ha provate tutte e alla fine ha desistito dal suo proposito, man mano che ci addentriamo nel discorso, scopro che, in tutto questo lavoro di ricerca per arrivare alla meta, la persona in questione si è portata dietro anche una serie di pensieri e comportamenti che remano contro.

    Eppure, la voglia di riuscirci e di mettersi in gioco non gli mancava!

    Come si fa quindi ad ottenere quello che si vuole quando l’atteggiamento mentale con cui si affrontano le proprie sfide è in realtà fonte di condizionamenti limitanti ed opera come se fosse esso stesso l’impedimento più grande?

    “La vera abilità sta nell’utilizzare tutti i mezzi conosciuti e a disposizione; l’arte, l’ingegno consistono nell’operare malgrado le difficoltà e trovare poco o niente d’impossibile.”

    Napoleone Bonaparte

    La buona notizia che ti do subito è che il presupposto sul quale si muove una persona di successo (come ad esempio Napoleone) è quello di credere che l’obiettivo sia raggiungibile, con “tutti i mezzi conosciuti e a disposizione”.

    Questo implica che è necessario conoscere esattamente quale sia il punto di partenza, in modo da posizionarsi nel miglior modo possibile perché il percorso abbia inizio. Conoscere quali risorse si hanno a disposizione, come ad esempio la perseveranza, la determinazione, l’esperienza accumulata in passato magari non nello stesso ambito ma che può aiutare ugualmente, la sicurezza. Conoscere quali mezzi e strumenti si riescono ad avere o a recuperare. Sapere su chi si può contare oltre a se stessi. 

    Ma soprattutto chiedersi quali sono le resistenze interne. Perché quelle sono da vincere, pena la conquista tanto desiderata.

    È un piccolo sforzo ma necessario.

    Una delle cose di cui sono convinta è che: se non hai ancora ottenuto ciò che volevi, e non si tratta di chiedere la luna o di vincere all’enalotto (per intenderci, qualcosa che non può essere sotto la nostra responsabilità), hai sicuramente un buon motivo per restare nel punto in cui ti trovi ora.

    C’è qualcosa che ti tiene lì e a cui non rinunceresti facilmente.

    Le resistenze interne sono anche queste: non sono solo i nostri “non sono abbastanza bravo”, “loro vogliono altri, non me” o altre convinzioni di questo tipo.

    Sono anche degli “status”, delle condizioni vantaggiose che uno sa che dovrebbe lasciar andare per poter arrivare ad altro, ma poi si fa fatica. E quindi neanche si comincia.

    Quella è la parte su cui bisogna fare innanzitutto uno sforzo di comprensione: 

    Che cosa non stai lasciando andare ma dovresti?

    A che cosa fai fatica a rinunciare?

    La seconda parte del lavoro, molto creativa ma anche molto critica, consiste nel cercare un modo per “far centro” e, nello stesso tempo, tenersi quello a cui non si vuole rinunciare. 

    È proprio così, non è necessario rinunciare all’irrinunciabile o privarsi di qualcosa che fa piacere.

    Tuttavia, il lavoro è impegnativo perché si tratta di una vera e propria trasformazione. Creativa, appunto.

    E critica, non aggirabile o evitabile.

    Una trasformazione che impatta sulle abitudini, per evitare tagli netti che possono danneggiarci al posto di aiutarci o per evitare l’inerzia di un’incapacità di rinuncia. La trasformazione che nasce dalla creatività e da un pensiero nuovo e unico fa sì che si creino nuovi comportamenti più utili e adeguati.

    “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.”

    A. Einstein

    Vuoi provare ad andare un passo oltre nella conquista di una tua meta? Prova a prendere in considerazione qualcosa che desideri ma non hai ancora trovato il modo, come ad esempio perdere qualche chilo, smettere di fumare, prendere delle abitudini salutari.

    Che cosa otterrai quando l’avrai ottenuto? A che cosa rinunceresti (di positivo) se l’ottenessi?

    In che modo potrai mantenere entrambi questi aspetti positivi?

    Se ti fa piacere, rendimi partecipe delle tue esperienze e dei tuoi successi.

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