Vuoi iniziare ad essere te stesso?

Sono qui per aiutarti.

     

    Il posto più bello in cui pensare

    Il tempo mette le cose a posto, ogni cosa al suo posto, ogni persona al suo posto.

    In queste parole può sembrare che il tempo si faccia parte attiva, risolutrice di situazioni difficili e ingarbugliate.

    Ma quello che il tempo fa è semplicemente… passare.

    Lo sai che alla fine tocca sempre ad ognuno di noi mettere le cose a posto, mettere le persone al loro posto. 

    Ti può capitare di trovarti davanti ad un problema, ad un’incomprensione con qualcuno, ad una discussione accesa.

    Più avrai fatto tesoro delle tue esperienze passate, di come hai risolto queste situazioni e di come ne sei uscito vincente, più sarà facile mettere a posto quello che ti capiterà in futuro.

    E sarà difficile che ti capiteranno sempre le stesse situazioni.

    Il passato ti aiuta a creare il futuro.

    Tracciare per terra i confini tra quello che spetta a te e quello che non è per te, che non fa per te, ti aiuta velocemente ad arrivare ad essere chi vuoi essere, a creare la realtà che vuoi vivere.

    • Metti le cose al proprio posto.
    • Metti le persone al proprio posto.
    • Occupati di quello che ti capita.

    Non ti sto dicendo niente di nuovo, giusto?

    Lo fai da sempre, ogni giorno scegli dove andare, dove sederti, dove mangiare, dove dormire, con chi intrattenerti e per quanto tempo, dove mettere le chiavi di casa o della macchina, quando occuparti di qualcosa o qualcuno.

    Sei organizzato, preciso, sai che come sistemi le cose tu può funzionare.

    Magari sei disordinato, ma nella tua babilonia trovi sempre tutto. È il tuo ordine, solo tuo.

    Hai tutto a mente, o quasi tutto.

    Ci pensi ogni giorno.

    Quando dai una sbirciatina nel tuo archivio mentale ci trovi di tutto: appunti, promemoria, riflessioni. Dialoghi importanti, monologhi lunghi e aggrovigliati.

    I pensieri quando scorrono si lasciano andare. 

    A volte, quando vengono interrotti e perdi il filo, potresti pensare che magari hai perso qualcosa di importante.

    Nel dialogo interiore non sei pienamente cosciente, cioè, non ti ascolti attentamente. Lasci fluire.

    Magari ripeti le stesse cose più volte, tracci dei solchi, sottolinei, evidenzi, metti nei riquadri, cerchi, scandisci, sillabi, metti in grassetto, corsivo.

    Nei fai di ogni con tutto quello che viaggia nella tua mente. Lo spazio a disposizione è veramente infinito e se hai una buona capacità di archiviazione, puoi anche ricordarti di parecchie cose.

    Chissà cosa ti dici quando sei tra te e te. Chissà cosa ti stai dicendo in questo momento.

    I pensieri formano la nostra realtà, e come avrai sentito spesso dire, è la qualità dei nostri pensieri a generare quello he più desideriamo.

    Per volare Peter Pan aveva bisogno di trovare pensieri felici ed è così anche per noi.

    Quando siamo nel dialogo interiore, come dicevo, non sempre ci accorgiamo veramente di quello che stiamo pensando. E se i pensieri non sono felici, anzi, sono lamentele, paure, espressioni di fastidio, il nostro dialogo interiore si fa pesante. 

    Stancante.

    Avvilente.

    Quando ce ne accorgiamo, ci accorgiamo anche che stiamo andando avanti da un po’. 

    Zitto! Zitto! Zitto!

    Fermati!

    Allora ci fermiamo e cerchiamo di riprendere un po’ di pace mentale. Oppure andiamo avanti ancora un po’, cercando soluzioni per uscirne.

    Zitto! Zitto! Zitto!

    Basta!

    Ci fermiamo.

    Ogni parola, ogni frase, ha invaso lo spazio, prima dentro di noi e poi anche fuori. L’aria contaminata.

    Poi ci viene in mente che il solo fermarci non ci basta. La vogliamo risolvere.

    Ne vogliamo uscire con qualcosa che chiuda definitivamente quel flusso di malessere.

    Non basta dire “basta”, ci serve creare qualcosa. 

    Ad esempio un macina-pensieri che riduca tutto ciò che è piombo in granelli d’oro, leggeri. Polvere da spargere sui nostri problemi perché siano risolti una volta per tutte.

    Il tempo mette le cose a posto, ogni cosa al suo posto, ogni persona al suo posto.

    Possiamo mettere a posto da subito i nostri pensieri, come facciamo per le cose, prima che diventino una fonte di stress?

    Una volta in radio ho sentito una persona dire: “il posto più bello in cui pensare è il casco”. Il luogo per i pensieri felici.

    Possiamo farlo anche noi. I pensieri creativi in un posto, quelli positivi in un altro, quelli motivanti in un altro ancora, quelli negativi e demotivanti in un posto speciale, in cui trasformarli in pensieri utili e costruttivi.

    Ogni cosa al suo posto, ogni pensiero al suo posto. Da subito.

    Prendiamo consapevolezza di quello che pensiamo mentre lo stiamo facendo, come se stessimo ascoltando qualcun altro che ci parla.

    Riconosciamo da subito ciò che ci sta portando in una spirale senza fine, ciò che ci butta a terra.

    Se abbiamo ragione o torto nei nostri pensieri, a lungo andare non importa. 

    Sappiamo che le critiche, le lamentele, i giudizi, se non evolvono in qualcosa di positivo, possono danneggiare noi e chi ci circonda.

    Possono diventare un ostacolo per il raggiungimento dei nostri obiettivi, che siano rivolti a noi stessi o rivolti ad altri.

    Possiamo allora decidere in quale posto mettere i nostri pensieri. E soprattutto, in quale posto trasformare i nostri pensieri negativi in costruttivi e positivi.

    Può essere un posto immaginario, può trattarsi di un luogo geografico, ma anche di un oggetto, di un’immagine, di un suono, di un gesto.

    Non ha importanza.

    Che sia però un posto che ci ricordi di trasformare, uno spazio dinamico.

    Possiamo scegliere un oggetto che usiamo in cucina, ad esempio, il “posto” in cui creiamo le soluzioni ai nostri problemi. O anche la cucina stessa.

    Oppure possiamo scegliere una penna speciale, uno strumento musicale, una bicicletta. Le possibili scelte sono parecchie.

    Non lasciamo che i nostri pensieri negativi si prendano tutto lo spazio dentro di noi, o si disperdano nell’aria, in tutte le stanze, sui muri, sul soffitto, sulle nostre cose. 

    Mettiamoli lì dove sappiamo che abbiamo il potere di sostituirli con qualcosa di meglio.

    Mettiamo ogni cosa al suo posto, pensieri compresi.

    Nessun commento

    Scrivi un commento