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    Il tuo miglior amico

    Tante delle cose che ti troverai a fare, a voler condividere, come una parte del “lavoro duro” che ti fa dire che ti stai mettendo in gioco, che stai facendo uscire la parte più vera di te, sono anche quelle cose che ti faranno sentire “bloccato”, che ti faranno dubitare delle tue capacità e di quello che puoi effettivamente fare, di quello che sei autenticamente.

    Ti faranno sentire a volte fuori posto, un po’ come se gli altri ti vedessero come “non in grado”, “non meritevole” di essere lì a diffondere la tua luce e a fare quello che starai facendo.

    Se ci pensi è un po’ strano che proprio mentre senti una forza che ti spinge verso qualcosa, uno slancio sano ed entusiasta, senti anche una molla che ti tira indietro o il cosiddetto bastone che ti si infila tra le ruote e che ti costringe a ridimensionare le tue passioni, come se avessi osato troppo.

    Ma è questo il punto: non sei su questa terra per non osare troppo, per ridimensionarti, per comprimerti, per adattarti a tutto quello che ti viene detto anche se sai che non è quello che vorresti.

    Tieni il focus su quello che desideri e che senti che fa per te. Funziona così per tutti, ma ognuno ha la sua strada da percorrere, e quella degli altri non può essere la tua.

    Considera quello che hai: le tue capacità, il tuo modo di affrontare le situazioni, il tuo modo di essere e di esprimerti. Nessun altro ha quello che hai tu.

    E se ancora ci sono delle cose che ti dici che pensi che non ti porteranno dove vuoi, che mettono in dubbio le tue capacità, la tua forza, la tua resistenza, metti in dubbio loro!

    “Il peggior nemico di te stesso sei tu” si recita ormai come un mantra.

    Sono tutte quelle “verità” che ti fanno dubitare di cosa stai facendo, o del modo, o dell’atteggiamento, o del perché lo fai, o anche di chi sei tu.

    Finisce che i bastoni tra le ruote te li metti da solo, e se pensi che il tuo peggior nemico sei tu, l’unica battaglia su cui ti concentri e su cui metti le tue energie è quella con te stesso.

    Ecco perché è utile farsi qualche domanda e puntare la luce non su quello che fai ma su quello che pensi.

    Potresti scoprire che esiste il ragionevole dubbio che non ci sia molto di vero in quello che ti dici: quando ad esempio pensi che ti manchi una cosa o un’altra e così non potrai fare quello che vuoi fare e arrivare dove vuoi.

    Quelli che si fanno le domande sono quelli che portano il cambiamento, e che poi lo attuano.

    Quelli che si fanno le domande, sono quelli che non pensano di essere “la luce”, la verità incontrastata, sono quelli che non pensano di avere già la via segnata e che al di fuori di quella non ci sia niente. 

    Quelli che si fanno le domande, sono quelli che pensano di avere qualcosa di diverso e unico dentro di loro, e che c’è una strada solo per loro, diversa da quella degli altri, pur non vedendola.

    Sono quelli che riconoscono che “il miglior amico di cui fidarsi e a cui affidarsi” sono loro stessi e che quel miglior amico è quello con cui costruire l’amicizia più autentica e più di lunga durata.

    Se il tuo miglior amico sei tu, puoi contare su tutte le tue risorse, l’inventiva, la creatività, la logica, e tutte le abilità che possiedi. Puoi contare sul fatto che hai qualcuno che è sempre al tuo fianco e non qualcuno che ti mette in difficoltà. Puoi contare sul fatto che il tuo miglior amico approva la tua unicità e sa che è quella che ti fa percorrere la tua strada, quella per cui sei nato.

    Quando entrerai in campo la prossima volta, chi vorrai al tuo fianco? 

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