11 Mar Perché il coaching non ti dice cosa devi fare
Ogni volta che prendi un autobus, un treno o un aereo, ti affidi alle mani di qualcuno che ti porta da dove sei a dove vuoi andare.
Alcune volte viaggi più comodo, ti siedi e non ti alzeresti più.
Altre volte ti devi un po’ adattare alla situazione, sistemarti un po’ dove capita, posto stretto, in piedi, attento alle frenate o alle turbolenze.
Ti guardi intorno e magari incroci lo sguardo di qualcuno che come te sta facendo lo stesso percorso, forse per lo stesso motivo: lavoro, famiglia, turismo. Magari qualcuno ti riconosce e ti viene incontro per scambiare due chiacchiere, chiederti come stai, per condividere con te tutto quello che gli è capitato ultimamente.
Potrebbe trattarsi di un viaggio breve, eppure gli incontri, le cose che noti, le riflessioni che fai e anche quello che impari, ti restano nella memoria.
Scendi dal mezzo su cui sei salito e inizi a pensare a cose nuove: che forse potresti considerare punti di vista diversi sul lavoro, che potresti ricominciare a leggere quei libri che ti piacevano tanto, rivolgerti ad alcuni in un modo diverso, prenotare un viaggio, creare qualcosa di tuo.
Senza neanche rendertene conto, hai avuto delle intuizioni di cui magari non sai bene che fartene ora o dove ti porteranno, ma senti che fanno parte del tuo percorso, della tua vita.
Prova ad immaginare cosa succederebbe se il conducente, a inizio viaggio, prima di partire, si spostasse dalla sua postazione (lasciando il veicolo in sicurezza) e venisse a farti delle domande.
E poi ancora, durante il viaggio, e alla fine, prima di salutarti e di lasciarti proseguire per la tua strada.
Domande che riguardano proprio te e il momento che stai vivendo, le tue sensazioni, i tuoi problemi, i tuoi desideri, cosa è importante per te in questo momento.
Domande che magari non ti sei mai fatto, alle quali è venuto il momento di dare una risposta.
Una risposta che venga da te!
Non da tutto quello che hai letto, che hai sentito dire, che magari ti ha detto la tua vicina di casa che ha un amico che è esperto di qualcosa ma non si ricorda bene cosa.
Ti potrebbe sembrare che grazie a quella risposta, a tutte le risposte che ti dai, la strada da percorrere inizi stranamente a diventare più facile.
Il Coach fa esattamente quello che fa il conducente: ti accompagna dal tuo stato attuale al tuo obiettivo, a quello che desideri, e fa sì che sia proprio tu a trovare le chiavi per aprire tutte le porte che ti serve varcare.
Se ti mai chiesto cosa fa il coaching, ecco, c’è qualcosa di molto semplice che devi sapere.
Il coaching è un percorso e si basa sulla relazione di fiducia che si instaura tra te e il Coach. Ti aiuta a esprimere e a sviluppare la tua creatività e il tuo talento, ad ampliare i tuoi orizzonti.
Un po’ come avere un app di ricette che non ti dà le istruzioni già pronte per quello che vuoi fare, ma ti aiuta ad essere nella versione migliore di te per poterle scrivere tu stesso!
Ti sarà chiaro che nel coaching non ci sono passi già predefiniti, consigli pronto uso, storie già scritte da adattare alle situazioni.
Sei tu che fai la differenza per te stesso: quanto più ti metti in gioco, quanto più il percorso che fai diventa un gioco che funziona.
All’inizio, appena ti rendi conto che grazie ad una semplice domanda hai espresso a parole qualcosa che non immaginavi potesse essere nella tua mente, potresti pensare: “E se fosse sempre così semplice? Se potessi risolvere i miei problemi solo attingendo da quello che è già in me? Non ci avevo mai riflettuto: ma quante risorse già in mio possesso posso utilizzare per raggiungere i miei obiettivi!”
Hai mai pensato a quante strade ci siano per andare da un punto a un altro?
Ti sarà mai capitato di accorgerti che non sempre quella più veloce è quella che fa per te.
Ce n’è una o più di una che fa per te, che senti che ti fa stare bene e che vuoi percorrere nel momento che stai vivendo.
Compreresti un vestito solo perché rispecchia la moda del momento?
Probabilmente no, o comunque non solo a questa condizione.
A un certo punto della mia vita mi sono resa conto che quello che andava bene per gli altri non poteva andar bene nello stesso modo anche per me.
Per quanto mi impegnassi ad imparare dagli altri, a cercare di ricalcare le orme dei miei idoli, i miei risultati erano diversi. A mio dire, insoddisfacenti. Erano buoni, ottimi risultati, o anche solo potevano andare bene per qualcun altro, ma non per me.
Continuavo a sfidarmi e a provare attività nuove, a investire su di me energie e tempo, eppure non mi sentivo pienamente soddisfatta.
Sei solo tu che puoi sapere cosa ti fa stare bene e cosa no. Lo capisci dalle tue sensazioni, delle tue emozioni.
Tieni presente che quando segui le istruzioni di altre persone per ottenere qualcosa, non puoi pretendere di ottenere gli stessi risultati: il punto di partenza è diverso! Diverso sarà il punto di arrivo e diverso sarà il viaggio.
Prenderesti una mappa che non indichi il punto in cui tu ti trovi ma solo quello di arrivo?
A volte facciamo così, ci fissiamo un obiettivo e non ci chiediamo dove siamo noi rispetto a quello.
Conoscere il tuo punto di partenza, andare a perlustrare la tua mappa, ti dà il permesso di riscoprire quelle risorse interne che non ti ricordavi di avere: costanza, energia, perseveranza, creatività…
Te lo ricordi l’ultimo viaggio o l’ultima vacanza che hai fatto, quando hai preparato le valigie e hai messo dentro tutto quello che hai pensato ti servisse? Sapevi che cosa ti stavi portando dietro, cosa avresti utilizzato e in quale situazione. Senza il minimo indispensabile non saresti partito.
Dove vuoi andare? Come hai scelto il tuo punto di arrivo?
Se hai iniziato a immaginare: “Io voglio…” hai sicuramente cominciato con il piede giusto.
“Volere è potere”, come avrai sentito spesso dire.
Avrai conosciuto persone che quando si mettono in testa qualcosa, la ottengono.
Chissà poi come fanno! Se ti paragoni a loro, soprattutto quando magari non ti riesce qualcosa, rischi che, al posto di imparare, di prendere spunto e di far tuoi i consigli degli altri, ti infili nel tunnel dei “ma lui è più bravo, più competente, ha più esperienza, ha i soldi, è fortunato…”.
In questo modo, poco si impara e molto si perde: “forse quella cosa non fa per me”, come nella favola della volpe e l’uva. L’uva è acerba per la volpe che non riesce ad afferrarla.
Se vuoi raggiungere un obiettivo, che sia scalare una montagna, crearti un nuovo lavoro o anche solo perdere qualche kg, la prima cosa che ti devi chiedere è se questo è davvero quello che vuoi.
Se hai già letto o sentito dire che quando desideri una cosa, tutto l’Universo trama affinché tu possa realizzarla, (P. Coelho), avrai capito che qui la faccenda è seria. Tu desideri una cosa e si mettono in moto le energie dell’Universo perché si verifichino eventi, occasioni, opportunità che sono proprio fatte al caso tuo.
Forse ti è già capitato, stavi pensando a qualcosa ed è successo che ti si è presentata un’occasione che non ti aspettavi. Hai pensato che fossero coincidenze, fortuna o forse niente di speciale.
Quando cominci a fare caso a tutto quello che ti accade che va nella direzione in cui tu stai andando, cominci a lasciar andare il concetto di “fortuna” e provi a sentirti il pilota della situazione.
Tutto inizia quando ti è chiaro dove vuoi andare.
Ho potuto testare personalmente che la buona definizione degli obiettivi ti toglie tutti i dubbi sul come ci arriverai, sarai in grado, è davvero tutto nelle tue mani oppure non dipende solo da te, e fa sì che tu possa arrivarci.
E’ importante che tu comprenda se l’obiettivo a cui stai mirando è quello che realmente vuoi raggiungere, o se stai semplicemente mettendo i tuoi sforzi ad esempio in quello che vorrebbero gli altri da te o in un mito da emulare.
In poche parole, è come andare alla ricerca di te stesso senza che tu ti debba muovere fisicamente o debba cercare in altri quello che è dentro di te.
Ora magari penserai che avere ben definito il punto di partenza e il punto di arrivo non sia così semplice.
Se le domande che ti fai sono quasi sempre le stesse e fai un po’ fatica a trovare quelle più utili per cambiare il tuo punto di vista, arricchire i tuoi schemi mentali, a dare una svolta a quello che per te è routine e non ti sta portano a niente di più soddisfacente, ti sarà ancora più chiaro qual è l’aiuto che arriva dal coaching per il percorso che decidi di seguire.
Le risposte che ti portano dove vuoi saranno comunque sempre le tue, così come le esperienze che farai e le emozioni che proverai.
Ecco perché il coaching non ti dà istruzioni da seguire, è il tuo viaggio e il viaggiatore sei tu.
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