02 Dic Preparati al meglio che può arrivare per te
Ci sono cose che richiedono tempo e preparazione, una lista organizzata di attività da fare, un’idea di quando, come e perché mettersi in moto.
Potresti pensare che ti sto per parlare del Natale, della lista dei regali da fare, dell’organizzazione con i parenti, con le restrizioni dovute alla situazione Covid, oppure del capodanno, o di tutte quelle situazioni legate a questo periodo dell’anno.
Ti voglio invece parlare di quello che facciamo o di quello che non facciamo quando è il caso di prepararsi.
Partiamo dal fatto che di fronte a un possibile evento che sta per arrivare, una festività, un colloquio di lavoro, una gara, un compleanno in famiglia, ci si prepara. Si diventa reattivi, si passano in rassegna le cose da fare, ci si ragiona sopra per tirar fuori nuove idee, si arriva a pensare al minimo dettaglio, alle cose da dire, all’abbigliamento, al tempo a disposizione, agli orari da rispettare.
Si diventa analitici, e dai ragionamenti nascono fuori le ipotesi, i suggerimenti, “si potrebbe…”, “si dovrebbe…”. Si pone l’attenzione non solo sulla situazione di quel momento ma anche su tutte le possibili conseguenze.
Potresti anche aggiungere che quando si è in modalità di reazione agli eventi, qualsiasi cosa possa succedere poi o durante, per quanto spiazzante e imprevista, sai già come affrontarla, riesci a trovare velocemente le possibili soluzioni.
Una delle cose che impari ad amare in tutto questo è che il problema è solo una casualità che sviluppa la tua parte logica e il tuo senso pratico. Ti senti pronto a tutto. E in effetti è proprio così.
Sei pronto a qualsiasi eventualità.
Sei pronto ad assumerti responsabilità.
Sei pronto a cogliere le opportunità che arriveranno per cambiare il corso della tua vita.
E se non ci fosse più nessun problema?
Se non ci fossero occasioni, eventi che richiedono il tuo intervento?
Essere pronto sarebbe soltanto una condizione di attesa, di cui verrebbe meno il senso di utilità.
Quello che ti sto dicendo è che mentre le cose capitano, c’è una parte di te che aspetta di intervenire, che aspetta di essere interpellata, che aspetta che qualcosa là fuori cambi perché si generino nuove occasioni che fanno al caso tuo.
Quella parte di te però rischia di rimanere bloccata nel prendere decisioni indipendentemente che succeda qualcosa o meno, forse per paura di sbagliare o di fallire, e cioè di generare tu stesso il futuro che vuoi che accada.
La paura di fallire impedisce di provarci, di dare forma ai propri desideri e di trasformarli in obiettivi, di aprire la vista sulle possibilità, di generarne delle nuove.
Quando vuoi essere il protagonista creativo della tua storia, non aspetti che siano gli eventi esterni a cambiarti la vita.
Passi dall’analisi all’azione, convinto che fallimenti ed errori possano portarti più velocemente dove vuoi arrivare.
In questo modo determini e provochi gli eventi che fanno al caso tuo, diventi proattivo e responsabile del tuo percorso, cominci la preparazione di tutto ciò che vuoi che succeda.
Se stai aspettando che succeda qualcosa per prendere l’iniziativa su una tua questione lavorativa o affettiva o su qualcosa che è importante per te in questo momento, potresti chiederti:
Cosa cambierebbe se l’attesa si trasformasse in una preparazione?
Che cosa accadrebbe se questo si verificasse?
Spesso si pensa a come prepararsi al peggio, a come correre ai ripari ed arginare i possibili disagi. E quella parte che protegge e rimette in sicurezza è particolarmente proattiva ed efficiente.
Ma come ti dicevo la proattività aiuta anche nell’altro verso, al fine di prepararsi a raggiungere i propri scopi.
Se ti dicessi che quello che è giusto per te è già sul tuo cammino:
Come ti prepareresti?
Che cosa potresti cominciare a fare che non stai già facendo?
Qual è la cosa più utile che puoi fare oggi?
Tieni presente che proattività e reattività non sono una più utile dell’altra, sono capacità che insieme ti permettono di raggiungere un equilibrio e una piena consapevolezza di come ti muovi nel mondo e di dove stai andando.
Ti porto un esempio veloce. Immagina di salire in macchina. Hai deciso dove andare, stai tenendo il volante, schiacciando l’acceleratore, frenando quando serve. Mentre guardi negli specchietti, mentre guardi la strada, ti accorgi che un gatto è appena uscito da un lato, e devi intervenire subito. La tua velocità di reazione è fondamentale.
Ecco perché non puoi fare a meno di una o dell’altra, di proattività e reattività insieme.
Ora tocca a te.
Come ti stai preparando al meglio che può arrivare per te?
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