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    Puoi sempre tornare indietro

    Qual è l’ultima scelta importante che hai fatto relativamente alla tua carriera, al tuo percorso professionale, alla tua crescita personale?

    Che cosa ti ha motivato in quella scelta? Come te lo sei immaginato il tuo futuro da lì in poi?

    Se ripenso ad una delle mie ultime decisioni in ambito lavorativo, mi vengono in mente tutte le domande che mi sono venute in mente nei giorni precedenti.

    Perché lo stessi facendo? Che cosa avrei dovuto fare perché la scelta avesse senso (per me)? 

    Che cosa avrei dovuto cambiare o migliorare?

    E tante altre ancora.

    Mi sono venuti dei dubbi e ho ascoltato anche le mie paure.

    Mi sono chiesta se quello che stavo per fare mi sarebbe piaciuto veramente, se il tempo, i soldi e le energie che ci avrei messo mi avrebbero dato quello che mi aspettavo.

    Come sai, quando decidi qualcosa che va a impattare sul tuo futuro, anche solo in una piccola parte, hai diversi modi per capire se la tua scelta è la migliore che puoi fare per te in quel momento.

    Puoi fare la lista dei pro e dei contro, puoi “partire dalla fine” scrivendo su carta tutto quello che otterrai, che vedrai, che sentirai, quando la tua decisione ti avrà portato nella situazione futura che desideri.

    Puoi chiamare a raccolta tutte le tue doti analitiche, il tuo buon senso, e anche il tuo buon fiuto, l’istinto.

    Potresti dimenticarti qualcosa, qualche dettaglio che poi scoprirai essere importante, potresti fare un ottimo lavoro di ricerca e analisi e pensare che non sia abbastanza.

    Ma alla fine arrivi al dunque.

    O almeno per un attimo ti ci convinci.

    Poi prendi un respiro profondo e pensi “ok, questa cosa mi piace e la voglio fare. Al massimo posso sempre tornare indietro”.

    No, quello che pensi veramente è che non si può tornare indietro, ma almeno si possono trovare delle soluzioni che ti permettano di andare avanti e raddrizzare il tiro.

    E così parti convinto.

    Non c’è bisogno che ti chieda se hai pensato a cosa dire al resto del mondo.

    Agli amici, ai famigliari, ai colleghi, a chiunque tu creda di dover dire qualcosa, quasi di dover dare delle spiegazioni.

    Ci hai pensato, eccome! Hai già pronto il discorso, le tue motivazioni, e sei pronto alle domande.

    Ma non sei pronto a…non ricevere nessun tipo di commento, o al massimo un 

    “ah, ma hai cambiato direzione?”

    È che ti eri preparato a sentirti dire “ma cosa vai a fare? ma cosa ti è venuto in mente?”, immaginando che qualcuno avrebbe anche riso di te.

    Allora avresti sfoderato tutta la tua convinzione, avresti mostrato che ce la puoi fare, che la scelta è quella giusta, che hai valutato qualsiasi cosa, anche quella che mai ti saresti aspettato di prendere in considerazione.

    E invece non ne hai avuto bisogno.

    Più tardi ti sei chiesto se quella fosse davvero la tua scelta giusta.

    Hai cominciato a farti ancora le domande a cui avevi già risposto. 

    È quello che veramente voglio? Riuscirò? Fallirò?

    Ti sei sentito un po’ confuso.

    Insicuro.

    Dopotutto, hai seguito tutti i passi che ti avrebbero portato a una decisione.

    È quello che ti ripeti. Ti racconti esattamente tutte le considerazioni che hai fatto. E man mano che le ripetevi hai dato vita ad una storia.

    Poi la storia ha cominciato a riempirsi di tutto quello che avresti voluto dire anche ad altre persone.

    Alle spinte motivazionali hai aggiunto anche le giustificazioni, quelle per chi non ti avrebbe compreso, per chi avrebbe storto il naso.

    È la storia che racconti che non funziona.

    È quello che dici che toglie energia a quello che stai decidendo per il tuo futuro.

    “Ho pensato di fare così, ma posso sempre cambiare, se non dovesse andare bene… Sì, non era quello che immaginavo, però posso provarci…”

    Quanto più le tue parole si allontanano da quello che senti, andando a contenere le tue emozioni, il tuo entusiasmo, come se fossero qualcosa che non ti puoi permettere, tanto più metti in discussione tutto quello che hai pensato per te.

    Pensi veramente che le tue scelte non siano quelle migliori per te?

    Che ne è della tua capacità di analisi, del tuo fiuto, del tuo istinto?

    Credo che tu sappia esattamente dove stai andando. 

    Lo sa la tua anima, lo sa il tuo inconscio.

    E sa che stai facendo la cosa giusta.

    Perché lo senti.

    Solo che non ti aspettavi che dopo essere uscito dalla zona di comfort, dovessi restarci almeno un po’, tanto da sentirne la scomodità, tanto da prendere il coraggio di andare avanti con le proprie scelte nonostante la scomodità.

    Ma chi l’ha detto che hai bisogno di avere una minima idea di quello che stai facendo per farlo veramente?

    L’hai mai fatto? 

    Sai che non è così che funziona.

    È la storia che ti racconti che ti fa decollare o ti fa tenere i piedi a terra.

    Puoi metterci una serie di numeri, una lista di cose, ma anche tutto quello che hai dentro. 

    La tua passione, il tuo entusiasmo, te stesso.

    Autenticamente.

    Le tue parole danno forma a quello che senti. 

    E quella è la tua nuova realtà.

    Provaci.

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