28 Ott Vince solo chi è convinto di poterlo fare
“Vince solo chi è convinto di poterlo fare.”
Virgilio
A 25 punti ci si arriva in meno di mezz’ora. Un tempo breve per un set in cui ogni azione può essere decisiva.
Non bastano solo la preparazione tecnica, la forza fisica e un sano ottimismo: bisogna saperci mettere, ad ogni partita, anche agonismo, concentrazione e determinazione.
Senza perdere il sorriso e la voglia di divertirsi.
Io.
Gli altri.
La rete.
Gli avversari oltre la rete.
Quando sei in campo ti sembra che a volte ti manchi il tempo. Il tempo di fare un respiro profondo e di giocarti la partita passo a passo.
Fai punto, attacchi, difendi, sbagli.
Pensi. È facile dire “volta pagina e concentrati di nuovo”, è tutto così veloce! Stai ancora pensando all’errore che hai appena fatto e ti è già arrivato un altro pallone addosso. I tempi di reazione devono essere parecchio corti. Nella pallavolo, come in tanti altri sport di squadra, i movimenti sono veloci e scattanti.
Il risultato dipende da quello che fai ma anche da quello che fanno gli altri, i tuoi compagni.
Sinergia.
Coesione.
Tutto funziona come un meccanismo preciso. Un equilibrio di mattoncini. O almeno dovrebbe.
Se si intoppa il meccanismo, c’è da riportare la situazione alla normalità in meno tempo possibile, altrimenti i mattoncini crollano.
Bisogna essere costanti.
Lavorare insieme per lo stesso obiettivo.
Essere sempre concentrati.
Sono i mantra che si ripetono quando si gioca a pallavolo. Ma non ti voglio parlare solo di pallavolo, anche se prenderò spunto ancora da questo gioco in chiave metaforica: ti voglio dire qualcosa su quello che succede quando ci si trova in un team di lavoro, anche in diversi ambiti o settori.
Da un team che viene formato per il raggiungimento di un obiettivo, ci si aspetta che i componenti, per intenderci le rotelline del meccanismo, siano tanto ben oliati da mettere in moto la macchina.
E che la macchina resti in moto. Costantemente.
Ora facciamo una considerazione.
Se il tempo passa per tutti, e che quello che siamo oggi non lo eravamo ieri e non lo saremo domani, in che modo possiamo rimanere costanti nei risultati? Può un sistema che cambia nel tempo generare risultati sempre uguali? Sempre vincenti, intendo.
Partiamo dalla base, dal team: il team come sistema funzionante in cui si tiene conto delle peculiarità di ogni elemento e della forza del gruppo.
Ci sono un paio di punti che diventano centrali per il buon funzionamento di un team e riguardano l’empowerment dell’individuo e anche del sistema.
Aiutare il contesto a fare cerchio.
Per incrementare la capacità delle persone di poter raggiungere il loro obiettivo c’è bisogno di un incoraggiamento. Può arrivare dall’interno ma anche dall’esterno, diventando la prima risorsa che aiuta a rinforzare le caratteristiche del singolo e del gruppo.
L’incoraggiamento di cui parlo va oltre lo spronare con consigli e segni di approvazione. Si tratta aiutare le persone a riconoscere i propri punti di forza, sottolineando quello che sanno fare e sottolineando la possibilità di fare il meglio di quello che loro sanno fare.
E facendo questo si entra nell’ottica di non dover essere focalizzati sul risultato e sulle mancanze per arrivare al risultato, ma bensì su quello che emerge naturalmente da ognuno come espressione di sé.
Tener conto del 24esimo punto
Tanto più si è vicini alla meta, tanto più gli ultimi passi sono quelli decisivi.
Dietro ogni entusiasmo, dietro ogni attesa, soprattutto quelle in prossimità del traguardo, esiste una possibile paura rispetto ad una possibile vittoria. E per poter creare un antidoto rispetto a questa paura è necessario che ogni persona del team torni nel “presente” e goda del viaggio che sta facendo. Continui a giocare con quello che ha esercitato fino a quel momento.
Tutto questo serve per creare una costante di atteggiamento che non è frutto di una non-modifica, di un’immobilità, ma di una serie di pensieri e di conseguenza di emozioni che messe in contatto tra loro possono diventare una fonte motivante e rinforzante.
Pensieri ed emozioni che, sommersi, emergono attraverso il confronto e lo scambio tra persone.
Che creano nuove convinzioni potenzianti, per vedere la vita in chiave di possibilità e non in chiave di limitazione.
Che dimostrano che la costanza nei risultati è il risultato di un atteggiamento che cambia di volta in volta.
Godersi il viaggio.
Trovare le risorse potenzianti e divertirsi.
Senza rimanere attaccato a quello che è il risultato.
Questa è la strada.
La si costruisce passo a passo. E si arriva a vincere quella partita che nella vita poi si tratta nient’altro che quella possibilità di esprimersi in quello che si è e in quello che si fa.
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